
Ortodonzia
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Ortodonzia: definizione, diagnosi e apparecchi
C’è una branca dell’odontoiatria che si occupa di studiare la crescita del mascellare e lo sviluppo dell’occlusione: l’ortodonzia. Questa disciplina punta a mettere a fuoco, studiare e prevenire anomalie armoniche relative alla struttura dento-facciale. L’obiettivo è riuscire ad assicurare una funzionalità normale della bocca, affinché vi siano corrette proporzioni e un equilibrio complessivo in relazione all’estetica.
Si comincia dalla diagnosi, un momento cruciale e necessario per definire gli obiettivi da raggiungere grazie al trattamento ortodontico. Per ottenere quell’equilibrio delle proporzioni a cui abbiamo fatto accenno, diventa importante ricorrere ad apparecchi meccanici in grado di esercitare forze fisiche.
Occlusione normale e malocclusione, le cose da sapere
La storia dell’ortodonzia affonda le sue radici indietro nel tempo. Il primo a definire il sistema per classificare una cattiva occlusione fu il dentista americano Edward Angle a fine ‘800: si parla di prima classe, seconda classe (e così via). Questo sistema, valido ancora oggi, serve per definire la stortura dei denti, la direzione verso la quale sono rivolti e come tra di loro si adattano. Angle stabilì in particolare che una ‘occlusione normale’ dev’essere in grado di rispondere a 3 requisiti:
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dev’esserci un allineamento tra la cuspide mesio vestibolare del primo molare superiore e il solco vestibolare relativo al primo molare inferiore;
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la cuspide mesio vestibolare del primo molare inferiore deve andare ad occludere in quello spazio interprossimale che si trova tra primo molare e secondo premolare superiori;
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er quanto riguarda la cuspide mesio linguale del primo molare superiore deve andare ad occludere in quella che è la fossa centrale del primo molare dell’arcata inferiore.
Tali condizioni furono poi perfezionate negli anni Settanta del secolo scorso da Lawrence Andrews. Quando si parla invece di malocclusione, il riferimento è al rapporto disarmonico e anomalo tra i denti nella mandibola e quelli nella mascella: in questo caso si ricorre all’ortodonzia. Le malocclusioni possono essere causate sia da uno scorretto posizionamento dei denti che da certe alterazioni che vanno a colpire i rapporti intermascellari.
L’importanza di conoscere la storia clinica del paziente
Quando bisogna effettuare la diagnosi, si comincia da una definizione di quella che è la storia clinica del paziente: all’interno di quest’ultima sono comprese sia l’anamnesi che l’esplorazione clinica. È possibile affermare che – in genere – le problematiche di tipo ortodontico rappresentano l’apice di uno sviluppo anomalo sia dei denti che delle ossa (dunque non sono causati da specifici processi patologici). La storia clinica serve anche a definire la presenza di eventuali aspetti legati al fattore dell’ereditarietà.
È importante conoscere i precedenti sia medici che odontoiatrici della persona, soprattutto bisogna indagare gli aspetti relativi e connessi alla crescita dell’apparato scheletrico. Oltre a tenere conto di eventuali fratture della mandibola nel periodo di crescita, si deve misurare: età biologica e cronologica, maturazione sessuale, predisposizione genetica e disordini metabolici. Anche certe abitudini possono favorire una malocclusione, per esempio la masticazione della mucosa nelle guance, l’uso oltre i due anni di biberon e succhiotti ma anche una deglutizione atipica, che può essere causa di morso anteriore aperto.
Oltre all’anamnesi abbiamo parlato della necessità di procedere a un’esplorazione clinica a tutto tondo. Si dovrà tenere conto dell’analisi funzionale (focus su espressione mimica, respirazione, deglutizione e masticazione), dell’analisi orale e dentale (lo studio del ricambio dei denti e del relativo sviluppo) e dell’analisi facciale (alla ricerca di fattori che possano essere causa o influenzare la patologia ortodontica).
Quanto costa un intervento di odontoiatria?
Prima di procedere con un intervento di odontoiatria, il dentista professionista deve valutare:
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lo stato di salute del paziente;
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la situazione generale del cavo orale.
In prima battuta, è necessario prenotare un consulto con un odontoiatra, per verificare le condizioni preliminari, effettuare accurati esami radiologici e concordare una eventuale cura.
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